mostra scambio Rovigo 1-2 mrzo
Due Carrare Padova
mostra culturale del velocipede collezione privata MUSEOIT
La bicicletta racconta la sua stori@
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mostra statica civiltà contadine vecchi mestieri il giocattolo il bambino e la sua cultura strumenti musicali la radio il velocipede
I VECCHI MESTIERI
I vecchi mestieri a ricordarci l’antica manualità e poesia ora totalmente sostituita dalla civiltà moderna.
L'arrotino (moléta) era un ambulante che passava in periodi fissi per i paesi portandosi dietro l'occorrente per il lavoro: la mola a pedale. Era accompagnato talora da un figlio che aiutava a sistemare la mola e percorrendo il paese al grido di "el moleta" o "el gua", raccoglieva forbici e coltelli da affilare. Dando forza al pedale e mantenendo il ritmo, la pietra della macchina ruotava a velocità costante, bagnata inoltre dall'acqua lasciata cadere goccia a goccia da un recipiente sovrastante. A quel punto "el moleta" avvicinava la lama da affilare alla pietra e passando e ripassando contro di essa il filo, toglieva denti e imperfezioni. Infine veniva controllato con delicatezza il tagliente passandovi un dito per rendersi conto della riuscita del lavoro. La sera il figlio, preannunciandosi a gran voce, riportava gli oggetti affilati ai proprietari incassando il magro compenso.
MuseoitCiroloCulturale
dalla culla al web una Passeggiata nel tempo
AMBIENTAZIONE CULTURALE VIVERE IL MUSEO
Ambientazione culturale ricreativa specializzata allestimenti ed eventi di cultura, etenografica,musica, arte, ambientazioni culturali estremamente suggestive
Sensibilizzare il pubblico sul patrimonio artistico, privato, pubblico, facilitando l'accesso alla cultura artistica culturale,
La cucina (cusina) era la stanza in cui si riuniva la famiglia patriarcale, spesso formata da oltre quaranta persone. Al centro della stanza era posizionata la lunga tavola (tòla), circondata da sedie impagliate (carèghe de pàia). Vicino al camino (larin) c'erano gli attrezzi da fuoco, quali pentole (pignàte) e padelle (farsòre) in metallo e in terracotta, mentre il pestasale (pestasàl) si trova sulla cappa (napa). Attorno al camino, usato per la cottura dei cibi, si riunivano i bambini ad ascoltare le storie raccontate dal nonno, che sedeva su un seggiolone (caregon). Molti contadini facevano il pane in casa, anche se veniva molto più usata la polenta; pane e farina venivano conservate in un apposito contenitore, detto madia (panèra). Tra gli utensili usati in cucina c'erano sottopentole (trepiè) in ferro battuto, taglieri (taièr), tagliapane (taiapan), tagliaverdure, tostacaffè, tostaorzo e tagliasalami. Per quanto riguarda il secchiaio (secér), l 'acqua veniva attinta al pozzo di casa o alla fontana tramite secchi (séci) che venivano trasportati due alla volta con un bilanciere (bigòl); i secchi venivano poi appesi sotto il secchiaio tramite appositi ganci. Il secchiaio presente nel museo è un'unica pietra dotata di un foro centrale per lo scarico dell'acqua. I piatti venivano lavati con cenere, sabbia e aceto e venivano posti ad asciugare sullo scolapiatti (scoladòra). Con l'acqua e lo scarico a disposizione era possibile fare il bucato; gli indumenti venivano lavati sul mastello utilizzando l'apposita tavola (tòla da lavàr).
La famiglia contadina di un tempo produceva tutto quello che era necessario per i suoi bisogni e vendeva quella piccola parte che faticosamente riusciva a produrre in più. Per coprire la maggior parte del proprio fabbisogno bisognava allevare molti animali da stalla e da cortile; la terra era coltivata per produrre una grande varietà di piante: erba per foraggio, frumento, granoturco, orzo, grano, viti, patate, fagioli ed altri ortaggi. L'aratro è lo strumento principale per la coltivazione della terra; esso è esposto in un gran numero di modelli: da quelli interamente in legno a quelli completamente in ferro. Per sistemare il terreno arato venivano usati erpici in legno e in ferro. Vi sono, poi, altri attrezzi necessari per il governo e la cura degli animali da stalla, persino quelli per raddrizzare le corna. Per gli altri animali da cortile, vi sono gabbie per conigli e polli. L'uomo è sempre stato anche cacciatore e pescatore: non mancano pertanto nell'esposizione gli attrezzi per la cattura di animali selvatici utili come cibo o per il pellame. Alcuni animali, però, erano dannosi per le culture e per il pollaio e per difendersi bisognava catturarli. Ed ecco quindi le trappole per topi e le tagliole per gli animali più grossi.
La casa rurale
La cucina
La camera da letto
La stalla
L'illuminazione
Il riscaldamento
Attività rurali
Il lavoro con gli animali
La produzione del vino
La coltivazione del frumento
La produzione del pane
La coltivazione del mais
La fienagione
La bachicoltura
L'orticoltura
Lo sfruttamento del bosco
Gli attrezzi
I pesi e le misure
Gli aratri
I torchi
I mezzi di trasporto
La storia del nostro paese e le sue antiche tradizioni popolari mettendo in risalto i principali arnesi da lavoro del contadino con vecchi; aratri seminatrici-trattori d’epoca.
luce arte colori I colori che prendono forma
si può dipingere anche senza colori, si può scrivere anche senza parole, si può desiderare le cose senza averle, si può essere ogni cosa basta volerlo io sono ogni cosa senza esserlo